Sostenibilità del ciclo di vita degli elettrodomestici e dei prodotti di elettronica

Stato dell’arte

Sostenibilità del ciclo di vita degli elettrodomestici e dei prodotti di elettronica

Stato dell’arte

Concorso del Servizio Garanteasy nella gestione sostenibile dell’acquisto, possesso e smaltimento dei prodotti.

Inquadramento tematico

Consumismo spinto, questo è l’approccio del mondo globalizzato. Favorire la produzione, sviluppare il marketing e fare numeri di vendita sempre in crescita. E’ il paradigma dello sviluppo capitalistico, senza pause – salvo per emergenze planetarie, come il Covid 19 – e senza flessioni nelle vendite, che anzi devono sempre tendere verso la direzione UP.

Detta così è bella per i produttori, ma una curva che cresce all’infinito, sempre che questo sia verosimile, ha delle conseguenze ben precise sulla vita di tutti noi cittadini del mondo. Tutto quanto viene prodotto ha una sua vita utile e una prosecuzione incerta, ma una cosa è certa, non sparisce da solo.

Queste posizioni nel nuovo millennio, aiutate anche dagli eventi sotto gli occhi di tutti come il riscaldamento globale, inquinamento dell’aria e plastiche, hanno reso la questione sviluppo sostenibile un problema con cui i Produttori – e con loro anche molti Venditori – hanno capito di dovere avere a che fare, in termini di mitigazione delle conseguenze nocive. La questione negli ultimi dieci anni ha preso contorni più chiari e da molte parti del mondo si è giunti alla sintesi del problema: le aziende produttrici devono assumersi la Responsabilità sociale della loro produzione e del ciclo di vita completo dei loro prodotti.

Ovviamente in questa che possiamo chiamare battaglia, non possono essere lasciati soli, non tanto per mancanza di fiducia, quanto perché il problema è universale e giustamente anche altri attori del sistema devono prepararsi a fare la propria parte, tra questi, il comparto pubblico e i fornitori di servizi, a cominciare da quelli che offrono servizi digitali e innovativi, oltre a quelli che sono impegnati nella definizione delle regole sul riciclo dei materiali e sulla definizione delle fasi del ciclo di vita dei prodotti complessi.

Insomma il mondo si sta organizzando, i maggiori produttori hanno, o stanno facendo, dei programmi di responsabilità sociale, il settore delle certificazioni sta definendo meglio le regole, e gli scienziati stanno individuando le azioni correttive e di mitigazione. Chi fornisce servizi sta pensando a servizi a favore della sostenibilità sociale, economica e ambientale e finalmente anche i governi, lentamente  cercano di perseguire un coordinamento politico amministrativo del processo di sostenibilità dello sviluppo. La UE, ma non solo essa, sta facendo un prezioso lavoro di definizione dei principi, che rende più facile agli Stati membri identificare il programma di lavoro e gli obiettivi comuni da raggiungere.

Fatta questa necessaria premessa, esaminiamo ora lo stato dell’arte e vediamo come player privati e innovativi si inseriscono nel meccanismo della produzione, cioè nel suo ciclo completo, per apportare vantaggi complessivi nella mitigazione o eliminazione di problemi e ostacoli alla sostenibilità del ciclo di vita dei prodotti, concentrandoci specialmente sugli elettrodomestici e sui prodotti di elettronica.

LCA EPD E PCR

Con la sigla LCA si indica la Life Cycle Assessment  cioè lo studio del ciclo di vita di materiali oppure, più importante, del ciclo di vita dei prodotti complessi, formati da più materiali diversi, aventi una funzione precisa, una metodologia di costruzione, un design e in questa nuova accezione, anche un ben calcolabile peso ambientale, un fine vita e una metodologia di smaltimento, che riporti il suo impatto a tendere allo zero.

La realizzazione di uno studio LCA non può essere condotto in mancanza di una PCR di prodotto – Product Category Rule – che non è altro che l’elenco dei contenuti e delle finalità che lo studio LCA deve avere per potere poi concorrere alla certificazione EPD. Ogni prodotto che voglia seguire questa procedura deve necessariamente avere una PCR, ad esempio la PCR per i frigoriferi, le lavatrici, gli smartphone e così via. E’ evidente perciò che se la PCR non esiste per una categoria di oggetti, essi non possono essere sottoposti alla procedura. Questo non è il caso dei principali elettrodomestici e dei principali prodotti di elettronica, che hanno la loro PCR dedicata. Gli enti di certificazione stanno comunque continuamente elaborando nuove PCR e presto tutti i principali prodotti ne saranno  provvisti. Sul sito web EPD Italy sono disponibili le PCR esistenti e quelle in corso di elaborazione.

Con la sigla EPD si intende Environmental Product Declaration, cioè una certificazione che stabilisce il grado si sostenibilità di prodotti su cui in prima istanza è stata fatta una LCA. La LCA è perciò il primo step della procedura con la quale un prodotto viene analizzato, se ne stabilisce l’impatto e se ne identifica la vita funzionale, e il percorso di smaltimento al termine di essa.

I migliori prodotti sottoposti a LCA sono poi pronti per potere ricevere la certificazione EPD, che è un elemento riconoscibile a livello mondiale e che deve diventare corredo di tutti i prodotti di qualità, proprio a cominciare da elettrodomestici ed elettronica che sono universalmente diffusi e venduti con grande attenzione alla comunicazione della qualità intrinseca dell’oggetto. Questa procedura perciò fornisce una completa analisi del prodotto, dalla materia prima, alle risultanze dello smontaggio a scopo di riuso, oppure di riciclo.

Ovviamente, se tutti i prodotti che poi diventeranno rifiuti fossero corredati da una certificazione EPD, sarebbe molto più facile e naturale avere tutte le informazioni necessarie alla gestione del bene, essa ci consentirebbe:

  1. Di operare una scelta oculata nell’acquisto, visto che potremmo sapere il peso ambientale causato dall’utilizzo di un materiale piuttosto che un altro, o ad esempio quale materiale costruttivo necessita di minori lavorazioni, oppure di minori costi di trasporto;
  2. Di usare il prodotto secondo le specifiche, non solo quelle indicate dal produttore, ma anche  quelle suggerite in funzione di un uso sostenibile;
  3. Di smaltire il prodotto secondo le vie più adatte, sia a livello locale, sia a livello globale, oppure se del caso, prolungare la vita utile mediante interventi mirati.

Allo stato dei fatti almeno nel nostro Paese, visto che negli stati Uniti e in nord Europa le cose vanno leggermente meglio, la procedura per certificare EPD un prodotto è ancora limitata a quei prodotti di alta qualità che possono essere costruiti secondo certe regole e che specialmente debbano essere competitivi nei confronti degli altri prodotti di qualità presenti sul mercato. I costi di una certificazione EPD non sono particolarmente alti, ma un problema è rappresentato dal fatto che la maggior parte delle Aziende produce moltissimi prodotti diversi e varie versioni, il che rende più complicato e costoso dotarli tutti di apposita certificazione. Occorre anche dire una cosa evidente: l’interesse al riuso e  alla riparabiità del bene. contrasta con l’interesse dei produttori a fare grandi numeri di vendita, o alla produzione a basso costo, per cui il Produttore sceglierà naturalmente la strada di rendere più invitante il prodotto sempre nuovo, mentre probabilmente l’interesse del Consumatore risiederà nel conservare il bene, potendolo riparare e ammortizzando così in maniera più conveniente i costi di acquisto. Questi interessi sostanzialmente divergenti, ritornano ad essere comuni quando il prodotto è certificato EPD. La certificazione rappresenta infatti una sorta di assunzione di responsabilità da parte del Produttore e rappresenta anche una linea guida sulla gestione del bene sia per i Produttori sia per i Consumatori.

Cosa  sono i RAEE

La normativa internazionale e quella nazionale hanno in prima istanza definito il problema dando un nome condiviso ai beni di cui stiamo trattando, cioè definendo gli elettrodomestici di piccole e grandi dimensioni, al termine del loro ciclo di vita utile, RAEE.

I RAEE sono Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, essi sono definiti dalla normativa e la loro definizione e gestione rappresenta il primo compito del settore Pubblico nella gestione: identificare l’oggetto del contendere e fare le regole.

I RAEE vengono classificati in 5 categorie:

  • R1: Apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi, come frigo e condizionatori;
  • R2: Grandi apparecchiature, come lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie;
  • R3: Tv e monitor;
  • R4: IT e Consumer electronics, apparecchi di illuminazione, PED e altro, ossia tutti quei piccoli elettrodomestici, impianti audio e beni di elettronica di consumo che utilizziamo quotidianamente;
  • R5: Lampadine di ogni tipo e altre sorgenti luminose.

Tutti questi prodotti presentano particolari problematiche in fase di smaltimento e necessitano di essere trattati secondo procedure ben precise. Se pensiamo all’enorme quantità di prodotti di elettronica che ogni giorno vengono acquistati – e di conseguenza sostituiti – in Italia e nel mondo, è evidente l’impatto che questi possono avere sull’ambiente se non smaltiti correttamente: ecco perché è importante impegnarsi da questo punto di vista.

Il non corretto smaltimento degli elettrodomestici, specialmente quelli di grandi dimensioni, oppure la loro trasformazione in rifiuto quando potrebbero essere riparati e usati efficientemente ancora per lungo tempo ha conseguenze dirette su diverse matrici ambientali, come:

  1. La qualità dell’aria in funzione delle lavorazioni e dei trasporti
  2. L’inquinamento del suolo da componenti dei RAEE, come ad esempio le plastiche non biodegradabili
  3. Il consumo di materie prime non fungibili
  4. Il peso ambientale della costruzione dei nuovi elettrodomestici che sostituiscono i RAEE

La definizione e la normativa sui RAEE ha perciò una funzione insostituibile, visto  che ogni persona o famiglia al mondo possiede almeno uno di questi oggetti.

Gli attori principali del sistema – Cosa fa il settore Pubblico

Il Sistema di gestione e smaltimento –  definito internazionalmente Waste management – a livello continentale è organizzato dall’attività della Commissione Europea che regola il settore con Direttive e Risoluzioni, che devono poi essere recepite dagli Stati membri e dai loro parlamenti.

Esse diventano Norme  e Regolamenti nazionali. Le principali direttive che giungono dalla UE sono ad esempio quella chiamata Ecodesign, già recepita in Italia, che tratta della progettazione eco compatibile, tra le altre cose, dei beni strumentali, o ad esempio le regole che entreranno in vigore il prossimo anno relative al contrasto della obsolescenza programmata. Sarà presto anche possibile mantenere i benefici della garanzia auto-riparando l’elettrodomestico mediante semplici interventi e una procedura predefinita.

Le Amministrazioni locali poi, sulla base del contesto normativo attivano servizi di raccolta e smaltimento secondo le regole date. 

L’Europa contribuisce allo scopo anche in maniera indiretta, finanziando Programmi di sviluppo, di diffusione e di ricerca su temi come:

  1. La Sostenibilità ambientale
  2. Il Risparmio energetico, 
  3. il Riciclo dei materiali
  4. l’Economia circolare
  5. la diffusione delle Buone pratiche nella gestione dei RAEE

Tutta questa organizzazione rappresenta il contributo pubblico alla gestione del problema.

Intelligentemente questo insieme di regole, mentre pone obblighi ai comportamenti imprenditoriali dei Produttori, crea contemporaneamente spazi operativi per le Aziende di servizi e per l’iniziativa e l’intelligenza delle strutture private, mediante la creazione di un ambiente favorevole alla loro attività.

La UE perciò promuove, mediante Risoluzioni e Direttive la riparabilità dei beni di consumo e con essa l’aumento della vita utile degli elettrodomestici e la corretta applicazione della Garanzia Legale in particolare.

Cosa fa il settore Privato

 In questo contesto in cui i principi sono stati fissati e le regole sono state date, i Produttori più o meno grandi hanno due strade possibili, uniformarsi per dovere, oppure cercare si adottare comportamenti responsabili e offrire maggiore partecipazione nella gestione del ciclo di vita degli oggetti che loro producono e mettono in commercio. Alcuni Produttori stanno dimostrando di avere ben compreso che questo atteggiamento, oltre ad essere una dovuta assunzione di responsabilità, rappresenta sempre più un elemento di marketing, in funzione della aumentata coscienza sociale e ambientale della popolazione.

Altri importanti attori del settore sono i fornitori di Servizi, che si inseriscono nella filiera della vita dei prodotti elettrodomestici e di elettronica, appunto fornendo servizi utili a facilitare il processo, normalmente migliorando la gestione della filiera dal lato dell’Utente, si tratta cioè di servizi alla persona, che come tali hanno come scopo di facilitare la risoluzione di problemi, oppure organizzare ordinatamente il proprio personale concorso alla salvezza del pianeta.

Proprio questa ultima accezione pare essere quella di maggiore  successo e soddisfazione per gli Utenti. La coscienza ambientale della popolazione è aumentata negli ultimi venti anni in maniera esponenziale e ora il fatto di adottare comportamenti personali più sostenibili è un concetto che è penetrato a fondo nella Società e lo sarà sempre di più grazie alla creazione di un contesto generale sostanzialmente favorevole. Esistono ancora enormi distorsioni, ma la coscienza ambientale della popolazione, specialmente quella europea è aumentata e ha sviluppato una buona predisposizione al riciclo dei materiali e alla sostenibilità.

Il settore privato svolge perciò un ruolo molto importante, in parte condizionato dalle norme, ma in larga parte su base volontaria, per interesse economico e strategico.

Cosa può fare un fornitore di Servizi digitali come Garanteasy per coadiuvare il sistema

Garanteasy è una PMI innovativa italiana che offre servizi legati alla gestione della Garanzia e in generale ai beni di consumo, fornendo semplici servizi digitali di archiviazione e una guida completa alla gestione del prodotto, con materiali tecnici, descrizione dell’assistenza post-vendita, individuazione di centri di assistenza per favorire la riparazione in garanzia e in generale tutte le informazioni utili a evitare costi e sprechi nella gestione di un bene di consumo, che attualmente quasi certamente alla fine della sua vita utile diventerà un RAEE.

Garanteasy crede fermamente nell’economia circolare, nella riparabilità del bene piuttosto che nella sua sostituzione e nella funzione sociale e anche ideologica dell’Azienda che si pone come soggetto attuatore delle politiche virtuose indicate dalla Commissione europea.

La Ue al Punto 27 della Risoluzione del Parlamento Europeo sull’Aumento di vita utile dei Prodotti, ricorda alcuni elementi chiave nella gestione della materia, come ad esempio  garantire una migliore informazione del consumatore attraverso l’invito alla Commissione a migliorare l’informazione sulla durabilità dei prodotti attraverso:

  1. la presa in esame di un’etichetta europea volontaria che indichi, in particolare: la durabilità, la progettazione ecocompatibile, le possibilità di modulazione dei componenti per accompagnare il progresso del prodotto e la riparabilità;
  2. esperimenti volontari con imprese e altri attori interessati a livello di Unione allo scopo di sviluppare una designazione della vita utile prevista di un prodotto sulla base di criteri standardizzati che potrebbero essere utilizzati da tutti gli Stati membri;
  3. creando un contatore dell’uso per i prodotti di consumo più pertinenti, in particolare i grandi elettrodomestici;
  4. conducendo una valutazione dell’impatto dell’allineamento dell’indicazione della durata di vita alla durata della garanzia legale;
  5. utilizzando le applicazioni digitali o i social media;
  6. standardizzando le informazioni nei manuali sulla durata, la possibilità di upgrading e la riparabilità di un prodotto per garantire che siano chiare, accessibili e facili da comprendere;
  7. informazioni basate su criteri standard, in cui viene indicata la durata di vita prevista di un prodotto;
  8. sensibilizzare i consumatori circa prodotti difettosi fin da subito e non riparabili, se del caso attraverso lo sviluppo di piattaforme di notifica per i consumatori; 

Risulta evidente che obiettivo di questa risoluzione del 2017, che è stata in parte recepita in diversi provvedimenti è appunto quella di creare un ambiente favorevole a che soggetti privati e professionisti operanti sul mercato partecipino in prima persona al processo in corso di miglioramento dell’informazione del Consumatore su prerogative, diritti e opportunità di risparmio.

Il Punto 4, chiama in causa la Garanzia Legale, che è un elemento molto significativo per definire l’invito ai produttori a dirigersi verso la costruzione di beni che abbiano una durata temporale superiore e che siano riparabili anche direttamente, mantenendo i benefici della Garanzia. Specialmente però, la Risoluzione insiste sull’allineamento tra la vita utile del bene e la funzionalità della Garanzia Legale, che ovviamente dovrebbe essere ripensata in funzione della maggiore durata del bene e delle nuove possibilità di intervento.

Questa esortazione, essendo quella di maggiore impatto sui ricavi dei produttori, non ha ancora trovato applicazione pratica, ma se ne sta discutendo molto e alcuni passi avanti, o almeno  laterali, sono stati fatti su impulso delle Associazioni e specialmente di alcuni protagonisti della Economia Digitale, come Garanteasy che nasce proprio per dare una mano ai Consumatori nella gestione della vita utile del bene che hanno acquistato.

Nella stessa Risoluzione del Parlamento Europeo sull’Aumento di vita utile dei Prodotti, al Punto successivo viene trattata la necessità di rafforzare il diritto alla garanzia legale di conformità, ribadendo che:

  1. ritiene fondamentale che i consumatori siano meglio informati in merito al funzionamento della garanzia legale di conformità; chiede che tale garanzia sia menzionata a chiare lettere sulla fattura di acquisto del prodotto;
  2. esorta la Commissione ad adottare iniziative legislative e azioni volte a migliorare la fiducia dei consumatori:
    • rafforzando la tutela dei consumatori, specialmente per i prodotti la cui durata di vita ragionevolmente prevista è maggiore e tenendo conto delle forti misure di protezione dei consumatori già adottate in alcuni Stati membri,
    • tenendo conto degli effetti sia della normativa in materia di progettazione ecocompatibile che del diritto contrattuale sui prodotti connessi al consumo energetico per sviluppare un approccio olistico alla regolamentazione dei prodotti,
    • garantendo che il consumatore sia informato in modo ufficiale, nel contratto di vendita, del proprio diritto alla garanzia legale e promuovendo programmi informativi in merito a suddetto diritto;
    • semplificando la prova dell’atto di acquisto per il consumatore legando la garanzia all’oggetto e non all’acquirente e, successivamente, incoraggiando ulteriormente mediante una generalizzazione delle ricevute elettroniche e dei sistemi di garanzia digitale;
  3. chiede che sia introdotto un meccanismo di reclamo a livello di UE per la mancata applicazione del diritto alla garanzia onde agevolare il controllo dell’applicazione delle norme europee da parte dell’amministrazione;
  4. osserva che il rafforzamento del principio della responsabilità estesa del produttore e la fissazione di requisiti minimi possono incentivare la progettazione di beni più sostenibili

Questa parte della  Risoluzione è anche più chiara sulle intenzioni programmatiche della UE, di cui ha preso atto facendole proprie e cominciando a promuoverle sul mercato sulla base di procedure che facilitino la gestione della Garanzia Legale.

Anche Garanteasy parte dalla considerazione, promossa esplicitamente dalla Ue, che la Gestione delle Garanzie Legali di Conformità sia lo snodo centrale su cui portare avanti la produzione sostenibile e specialmente la gestione sostenibile dei servizi post-vendita. Garanteasy rappresenta perciò un partner privato per le Politiche sociali ed è con questa metodologia che persegue il proprio impegno sociale, che è la caratteristica più esclusiva della imprenditorialità del terzo millennio.

Garanzia Semplice è il motto della Startup, sembrerebbe una contraddizione in termini, vista la complicazione del mondo in generale e delle procedure commerciali in particolare, ma in realtà è proprio questo lo scopo, quello di rendere semplice per il Consumatore Utente gestire un processo che un pò per motivi oggettivi e un po’ per malcelata volontà dei Produttori, è comunque un processo complicato, che  richiede tempo e attenzione. Garanteasy opera nel solco dei richiami del Parlamento europeo, semplifica la gestione delle Garanzie – non solo di quella Legale – e sviluppa l’informazione disponibile per i Consumatori, fornendo loro informazioni sui produttori e sul loro rating di affidabilità nella gestione dei servizi post-vendita, sulla organizzazione territoriale dei Servizi post-vendita, sulle modalità di accesso a tali servizi, nonché sulle differenze tra la vendita in e-commerce, o tramite negozio fisico e le varie normative estere, fondamentali per la gestione di acquisti nell’economia globalizzata.

Tutto questo avviene con gli strumenti tipici della Economia digitale il Website e la App, strumenti mediante i quali i Consumatori possono gestire da remoto la vita utile dei loro acquisti.

Nell’economia globalizzata, anche la App di Garanteasy fornisce un servizio globale, che specialmente all’interno dei confini della UE è completamente compatibile con tutte le normative che sono, come abbiamo visto precedentemente, già ispirate a principi comuni e condivisi.

Dal punto di vista sociale Garanteasy rappresenta una sorta di controllo di qualità sull’operato di Produttori e Venditori, ma anche un valido partner per quegli operatori che hanno già ben compreso che la qualità dell’assistenza in garanzia è un elemento fondamentale della strategia di comunicazione del prodotto.

Mediante gli spazi dedicati ai servizi post-vendita Garanteasy promuove e contemporaneamente è già pronta a supportare il consumatore in un panorama nuovo come quello prefigurato dalla Ue, in cui ci sia una gestione degli elettrodomestici e dei prodotti di elettronica molto più improntata alla conservazione del bene, piuttosto che alla sua sostituzione

Orgogliosa di fare parte di un percorso comune di coscienza sociale, la App Garanteasy supporta le politiche europee del settore e fornisce un servizio al Consumatore che si basa sulla informazione e semplici strumenti gestionali, alla portata di tutti, ma non dimentichiamo che è anche un potente  strumento per affiancare i Produttori e Venditori nel concorrere ad un futuro sempre più sostenibile.

Carlo Maria Venturi

Garanteasy